Teatro

L'Europa cambia rimanendo sempre la stessa

L'Europa cambia rimanendo sempre la stessa

Teatro Ca' Foscari, Università di Venezia e Istituto Svizzero di Cultura tengono a battesimo un progetto teatrale sull'Europa di ieri e di oggi.

Le sinergie, si sa, sono il cuore pulsante di un qualsiasi progetto. In un progetto teatrale poi rappresentano l'unica strada veramente percorribile: unire le forze, creare correlazioni e interazioni diventa più che mai indispensabile in un panorama teatrale tutto teso a sforbiciare, tagliare, ridurre il molto a vantaggio di pochi.
Ecco allora il Teatro Ca' Foscari di Venezia che presenta, all'interno della sua programmazione, un ulteriore passo avanti sulla strada di una progettualità che combina, al contrario, le idee di molti a vantaggio dei più. Nasce così Friendly Feuer che mette insieme Dipartimento di Studi Linguistici Culturali e Comparati dell'università veneziana e l'Istituto Svizzero di Cultura con la complice mediazione del Teatro Ca' Foscari per l'appunto.

Una polifonia europea
Friendly Feuer è uno spettacolo/performance sulla relazione tra Europe diverse, stavolta non per paralleli e meridiani, ma per epoche. L'Europa contemporanea e quella di cento anni fa, quella del primo conflitto mondiale. Vicende individuali di nevrosi, diserzione e suicidio vengono giustapposte, per assonanza, contrasto o dissonanza all'attualità e al suo carico di feroce precarietà. Concetti come nemico, straniero, codardia, coraggio e patria, vengono coniugati al passato come al presente sempre con lo stesso risultato. Non si danno risposte esaustive e la tragedia dei singoli, indipendentemente dalle identità nazionali o linguistiche, tocca tutti oggi come allora. I confini sembrano essersi fatti labili, ma in realtà sono capaci di strozzare e annientare chi tenta di superarli. E' un'epoca di solitudine questa, nonostante le grandi masse che attraversano le nostre terre.

"Non passa lo straniero"
Era questo il grido dei soldati sulle postazioni di confine della Prima Guerra Mondiale, quando il trattato di Schengen non apparteneva neanche all'inconscio di questa Europa. Friendly Feuer si presenta come una sorta di taccuino bianco le cui pagine vengono continuamente scritte per poi essere strappate e ancora di nuovo riscritte. Ci sono azioni che sembrano essere finite, ma che ricominciano continuamente. Lo spettacolo nasce sulla base di un processo di scrittura collettiva, la regia e drammaturgia sono di Marta Gilmore, mentre in scena ci sono Eva Allenbach, Tony Allotta, Armando Iovino, Marta Gilmore,Vincenzo Nappi.